Hic enim cum Phylen confugisset quod est castellum in Attica munitissimum non plus
habuit secum XXX de suis. Hoc initium fuit salutis Actaeorum hoc robur libertatis clarissimae civitatis. Neque vero hic non
contemptus est primo a tyrannis atque eius solitudo. Quae quidem res et illis contemnentibus pernicii et huic despecto saluti
fuit. Haec enim illos segnes ad persequendum hos autem tempore ad comparandum dato fecit robustiores. Quo magis praeceptum
illud omnium in animis esse debet nihil in bello oportere contemni neque sine causa dici matrem timidi flere non solere. Neque
tamen pro opinione Thrasybuli auctae sunt opes. Nam iam tum illis temporibus fortius boni pro libertate loquebantur quam
pugnabant. Hinc in Piraeum transiit Munychiamque munivit. Hanc bis tyranni oppugnare sunt adorti ab eaque turpiter repulsi
protinus in urbem armis impedimentisque amissis refugerunt. Usus est Thrasybulus non minus prudentia quam fortitudine. Nam
cedentes violari vetuit – cives enim civibus parcere aequum censebat -; neque quisquam est vulneratus nisi qui prior impugnare
voluit. Neminem iacentem veste spoliavit nil attigit nisi arma quorum indigebat quaeque ad victum pertinebant. In secundo
proelio cecidit Critias dux tyrannorum cum quidem exadversus Thrasybulum fortissime pugnaret.
Versione tradotta
Quando infatti si rifugiò a File, che è una
fortezza dell’Attica molto ben difesa, aveva con sé non più di trenta sostenitori. Questo fu l’inizio del riscatto degli
Attèi, questo il nerbo della libertà di una città tanto famosa. E sulle prime lui ed il suo scarso seguito non furono presi in
considerazione dai tiranni. Ma questo atteggiamento segnò la rovina di quei presuntuosi e la fortuna del disprezzato: esso
infatti rese quelli lenti a contrastarlo, questi altri più forti grazie al tempo concesso per i preparativi. Perciò deve
essere maggiormente presente alla mente di tutti questo precetto: nulla va sottovalutato in guerra e non senza ragione si dice
che la madre del soldato prudente di solito non piange. Ma le forze di Trasibulo non crebbero come si aspettava: già a quei
tempi là i bravi cittadini parlavano in difesa della libertà con più forza di quanto poi combattevano per essa. Da File si
recò al Pireo e fortificò Munichia. i tiranni sferrarono due attacchi contro di essa ma, respinti da là ignominiosamente, si
rifugiarono rapidamente in Atene, abbandonati armi e bagagli. Trasibulo seppe essere non meno accorto che valoroso. Infatti
proibì che si facesse del male a coloro che si arrendevano (riteneva giusto che i cittadini risparmiassero i cittadini) e
nessuno fu ferito, tranne chi volle aggredire per primo. Non spogliò nessun caduto, non toccò nulla, se non le armi, di cui
aveva bisogno, e quanto era necessario per il sostentamento. Nel secondo attacco cadde Crizia, capo dei tiranni, combattendo
però con grande valore contro Trasibulo.
- Letteratura Latina
- Liber de excellentibus gentium (Thrasybulus) di Cornelio Nepote
- Cornelio Nepote