Interim Dione
Syracusis interfecto Dionysius rursus Syracusarum potitus est. Cuius adversarii opem a Corinthiis petierunt ducemque quo in
bello uterentur postularunt. Huc Timoleon missus incredibili felicitate Dionysium tota Sicilia depulit. Cum interficere posset
noluit tutoque ut Corinthum perveniret effecit quod utrorumque Dionysiorum opibus Corinthii saepe adiuti fuerant cuius
benignitatis memoriam volebat exstare eamque praeclaram victoriam ducebat in qua plus esset clementiae quam crudelitatis
postremo ut non solum auribus acciperetur sed etiam oculis cerneretur quem et ex quanto regno ad quam fortunam detulisset.
Post Dionysii decessum cum Hiceta bellavit qui adversatus erat Dionysio; quem non odio tyrannidis dissensisse sed cupiditate
indicio fuit quod ipse expulso Dionysio imperium dimittere noluit. Hoc superato Timoleon maximas copias Carthaginiensium apud
Crinissum flumen fugavit ac satis habere coegit si liceret Africam obtinere qui iam complures annos possessionem Siciliae
tenebant. Cepit etiam Mamercum Italicum ducem hominem bellicosum et potentem qui tyrannos adiutum in Siciliam venerat.
Versione tradotta
Frattanto, ucciso a Siracusa Dione, Dionigi si impadronì di nuovo della città. i suoi avversari si
rivolsero per aiuto ai Corinzi e chiesero un comandante per sostenere la guerra. Fu mandato là Timoleonte che con un successo
sorprendente cacciò Dionisio da tutta la Sicilia. Sebbene potesse ucciderlo non volle farlo e lo fece riparare incolume a
Corinto perché spesso i Corinzi erano stati aiutati dai mezzi dei due Dionigi e lui voleva che rimanesse il ricordo dei
benefici ricevuti; riteneva inoltre gloriosa quella vittoria in cui la clemenza prevalesse sulla crudeltà; infine voleva che
non solo si sapesse per sentito dire, ma si vedesse anche con gli occhi chi e da quale regno avesse ridotto in quello stato.
Dopo la partenza di Dionigi, combatté con lceta che aveva osteggiato Dionigi: ma che quello gli fosse stato avversario non per
odio della tirannide, ma per brama di potere, lo dimostrò il fatto che, una volta cacciato Dionigi, non volle a sua volta
rinunciare al comando. Dopo aver vinto costui, Timoleonte mise in fuga un poderoso esercito dei Cartaginesi presso il fiume
Crinisso e li Costrinse ad accontentarsi dell’Africa, mentre erano già parecchi anni che possedevano la Sicilia. Catturò anche
Mamerco, comandante italico, uomo bellicoso e potente, che era venuto in Sicilia per aiutare i tiranni.
- Letteratura Latina
- Liber de excellentibus gentium (Timoleon) di Cornelio Nepote
- Cornelio Nepote