De Fato, Paragrafo 20 - Studentville

De Fato, Paragrafo 20

Nec ei qui dicunt

inmutabilia esse quae futura sint nec posse verum futurum convertere in falsum, fati necessitatem confirmant, sed verborum vim

interpretantur. At qui introducunt causarum seriem sempiternam, ei mentem hominis voluntate libera spoliatam necessitate fati

devinciunt. Sed haec hactenus; alia videamus. Concludit enim Chrysippus hoc modo: ‘Si est motus sine causa, non omnis

enuntiatio (quod axioma dialectici appellant) aut vera aut falsa erit; causas enim efficientis quod non habebit, id nec verum

nec falsum erit; omnis autem enuntiatio aut vera aut falsa est; motus ergo sine causa nullus est.

Versione tradotta

E quelli che affermano che il futuro è

immutabile e non può essere trasformato da vero in falso, non rafforzano la necessità dei fato, ma si riferiscono al valore

degli enunciati. Piuttosto coloro che introducono il concetto di una serie concatenata di cause fissate dall'eternità,

privano la mente dell’ uomo della libera volontà e la rendono prigioniera della necessità dei fato. Ma con questo fermiamoci

qui e passiamo ad altre questioni. Dunque Crisippo conclude in questo modo: “Se esiste un moto incausato, allora non ogni

enunciato, che i dialettici chiamano axioma, sarà o vero o falso, poiché ciò che non avrà una causa efficiente non sarà né vero

né falso; ma tutti gli enunciati sono o veri o falsi: quindi non esiste alcun moto incausato”.

  • Letteratura Latina
  • De Fato di Cicerone
  • Cicerone

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