Neque enim quisquam est tam aversus a Musis qui non mandari versibus aeternum suorum laborum facile praeconium patiatur. Themistoclem illum summum Athenis virum dixisse aiunt cum ex eo quaereretur quod acroama aut cuius vocem libentissime audiret: “Eius a quo sua virtus optime praedicaretur.” Itaque ille Marius item eximie L. Plotium dilexit cuius ingenio putabat ea quae gesserat posse celebrari
Versione tradotta
Nessuno, infatti, è così contrario alle Muse da non consentire volentieri che l’elogio delle sue imprese sia eternato dalla poesia. Si dice che il famoso Temistocle, l’uomo più eminente di Atene, a chi gli chiedeva quale musicista o comunque la voce di chi ascoltasse più volentieri, rispose: ‘Quella di chi sapesse esaltare meglio il mio valore’. Per questo, per lo stesso motivo, il grande Mario nutrì una spiccata predilezione per L. Plozio, perché era convinto che con il suo talento potesse celebrare le sue imprese.
- Letteratura Latina
- Pro Archia Poeta di Cicerone
- Cicerone