Ex his ipsis cultis notisque terris num aut tuum
aut cuiusquam nostrum nomen vel Caucasum hunc, quem cernis, transcendere potuit vel illum Gangem tranatare? Quis in reliquis
orientis aut obeuntis solis ultimis aut aquilonis austrive partibus tuum nomen audiet? Quibus amputatis cernis profecto,
quantis in angustiis vestra se gloria dilatari velit. Ipsi autem, qui de nobis loquuntur, quam loquentur diu?
Versione tradotta
Forse che da queste stesse terre
abitate e conosciute il nome tuo o di qualcun altro di noi ha potuto valicare il Caucaso, che scorgi qui, oppure oltrepassare
il Gange, laggiù? Chi udirà il tuo nome nelle restanti, remote regioni dell'oriente e dell'occidente oppure a
settentrione o a meridione? Se le escludi, ti accorgi senz'altro di quanto sia angusto lo spazio in cui la vostra gloria
vuole espandersi. E la gente che parla di noi, fino a quando ne parlerà?
- Letteratura Latina
- Somnium Scipionis di Cicerone
- Cicerone