Fuere ea tempestate qui dicerent Catilinam oratione habita, cum ad ius iurandum popularis
sceleris sui adigeret, humani corporis sanguinem vino permixtum in pateris circumtulisse: inde cum post execrationem omnes
degustavissent, sicuti in sollemnibus sacris fieri consueuit, aperuisse consilium suum, atque eo dicationem fecisse, quo inter
se fidi magis forent alius alii tanti facinoris conscii. Nonnulli ficta et haec et multa praeterea existimabant ab iis, qui
Ciceronis invidiam quae postea orta est leniri credebant atrocitate sceleris eorum, qui poenas dederant. Nobis ea res pro
magnitudine parum comperta est.
Versione tradotta
In quel periodo alcuni dissero che Catilina, tenuto il discorso, quando costrinse i complici del suo delitto, di
prestare giuramento, avesse fatto circolare coppe di sangue umano mescolato con vino;quando tutti, dopo la formula del
giuramento, l’ebbero gustato, come avviene nei sacrifici rituali, allora rese noto il suo proposito, affermando che aveva
fatto ciò perché, complici l’uno dell’altro in tale delitto, sarebbero stati tutti più fedeli tra loro. Alcuni pensavano
che questa e molte altre cose fossero ancora una trovata di coloro che credevano di attenuare lanimosità verso Cicerone, che
poi sorse, con il terribile misfatto dei condannati. Mi sembra che la cosa, per la sua mostruosità, non sia stata
sufficientemente dimostrata.
- Letteratura Latina
- Bellum Catilinarium di Sallustio
- Sallustio