At praevaricatione est Asicius liberatus. Perfacile est isti loco respondere mihi praesertim a quo illa causa defensa est. Sed Caelius optimam causam Asici esse arbitratur; cuicuimodi autem sit a sua putat eius esse seiunctam. Neque solum Caelius sed etiam adulescentes humanissimi et doctissimi rectissimis studiis atque optimis artibus praediti Titus Gaiusque Coponii qui ex omnibus maxime Dionis mortem doluerunt qui cum doctrinae studio atque humanitatis tum etiam hospitio Dionis tenebantur. Habitabat apud Titum ut audistis Dio erat ei cognitus Alexandriae. Quid aut hic aut summo splendore praeditus frater eius de M. Caelio existimet ex ipsis si producti erunt audietis.
Versione tradotta
Ma Asicio (si dice) fu assolto per intrigo. Al che sarebbe facilissimo rispondere, e specialmente a me che sono stato difensore di quella causa. Ma Celio pensa che la causa di Asicio fosse ottima, e che comunque essa non ha nulla a vedere con la sua. E non è solo Celio a pensarla così; in verità anche quei due civilissimi e coltissimi giovani, dediti ai buoni studi e alla migliore educazione, Tito e Gaio Coponio, che più di chiunque altro si crucciarono per la morte di Dione, al quale erano legati dal comune amore della cultura e delle umane lettere non solo, ma pure dal vincolo dell'ospitalità; poiché, come avete sentito, Dione abitava nella casa di Tito, che lo aveva conosciuto in Alessandria. Quello che costui e il suo insigne fratello pensino di Marco Celio, lo sentirete da loro stessi, se saranno introdotti come testimoni.
- Letteratura Latina
- Pro Caelio di Cicerone
- Cicerone