Quocirca si reditum in hunc locum desperaveris, in quo omnia sunt magnis
et praestantibus viris, quanti tandem est ista hominum gloria, quae pertinere vix ad unius anni partem exiguam potest?Igitur,
alte spectare si voles atque hanc sedem et aeternam domum contueri, neque te sermonibus vulgi dederis nec in praemiis humanis
spem posueris rerum tuarum! Suis te oportet illecebris ipsa virtus trahat ad verum decus; quid de te alii loquantur, ipsi
videant! Sed loquentur tamen; sermo autem omnis ille et angustiis cingitur iis regionum, quas vides, nec umquam de ullo
perennis fuit et obruitur hominum interitu et oblivione posteritatis exstinguitur.’
Versione tradotta
Di conseguenza, se
perderai la speranza di tornare in questo luogo, verso cui tendono le aspirazioni degli uomini grandi e illustri, quale valore
ha mai la vostra gloria umana, che a mala pena può riguardare una minima parte di un solo anno? Se intendi, pertanto, mirare in
alto e fissare il tuo sguardo su questa sede e dimora eterna, non concederti alla mentalità comune e non riporre le speranze
della tua vita nelle ricompense umane: la virtù stessa, con le sue attrattive, deve condurti verso il vero onore. Quali parole
gli altri pronunceranno su di te non ti riguarda, eppure parleranno; ogni discorso, comunque, è delimitato dallo spazio
ristretto delle regioni che vedi e non è stato mai, sul conto di nessuno, durevole negli anni: è sepolto con la morte degli
uomini e si spegne con l'oblio dei posteri».
- Letteratura Latina
- Somnium Scipionis di Cicerone
- Cicerone