Fannius: Nos autem a te potius; quamquam etiam ab istis saepe
quaesivi et audivi non invitus equidem; sed aliud quoddam filum orationis tuae.
Scaevola: Tum magis id diceres, Fanni,
si nuper in hortis Scipionis, cum est de re publica disputatum, adfuisses. Qualis tum patronus iustitiae fuit contra accuratam
orationem Phili!
Fannius: Facile id quidem fuit iustitiam iustissimo viro defendere.
Scaevola: Quid? amicitiam
nonne facile ei qui ob eam summa fide, constantia iustitiaque servatam maximam gloriam ceperit?
Versione tradotta
FANNIO: E noi preferiamo
chiederlo a te, quantunque pure a costoro spesso mi sono rivolto e li ho ascoltati non senza piacere, in verità; ma la stoffa
del tuo discorso è un'altra.
SCEVOLA: Oh, lo diresti anche più, Fannio, se fossi stato pure tu presente nei giardini
di Scipione, or non è molto, quando s'è discusso intorno allo stato. Quale patrono della giustizia egli fu allora contro la
forbita orazione di Filo!
FANNIO: In realtà fu una cosa facile, questa, a un uomo giustissimo difendere la giustizia.
SCEVOLA: E allora? Non sarà facile difendere l'amicizia a colui che per averla conservata con fedeltà somma, con
costanza e giustizia, ha conseguito grandissima gloria?
- Letteratura Latina
- De Amicitia di Cicerone
- Cicerone