De Amicitia, Paragrafo 25 - Studentville

De Amicitia, Paragrafo 25

Fannius: Nos autem a te potius; quamquam etiam ab istis saepe

quaesivi et audivi non invitus equidem; sed aliud quoddam filum orationis tuae.

Scaevola: Tum magis id diceres, Fanni,

si nuper in hortis Scipionis, cum est de re publica disputatum, adfuisses. Qualis tum patronus iustitiae fuit contra accuratam

orationem Phili!

Fannius: Facile id quidem fuit iustitiam iustissimo viro defendere.

Scaevola: Quid? amicitiam

nonne facile ei qui ob eam summa fide, constantia iustitiaque servatam maximam gloriam ceperit?

Versione tradotta

FANNIO: E noi preferiamo

chiederlo a te, quantunque pure a costoro spesso mi sono rivolto e li ho ascoltati non senza piacere, in verità; ma la stoffa

del tuo discorso è un'altra.

SCEVOLA: Oh, lo diresti anche più, Fannio, se fossi stato pure tu presente nei giardini

di Scipione, or non è molto, quando s'è discusso intorno allo stato. Quale patrono della giustizia egli fu allora contro la

forbita orazione di Filo!

FANNIO: In realtà fu una cosa facile, questa, a un uomo giustissimo difendere la giustizia.

SCEVOLA: E allora? Non sarà facile difendere l'amicizia a colui che per averla conservata con fedeltà somma, con

costanza e giustizia, ha conseguito grandissima gloria?

  • Letteratura Latina
  • De Amicitia di Cicerone
  • Cicerone

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