Bellum Iugurthinum, Paragrafo 26 - Studentville

Bellum Iugurthinum, Paragrafo 26

Ea postquam Cirtae audita sunt Italici quorum virtute moenia defensabantur confisi deditione facta propter

magnitudinem populi Romani inviolatos sese fore Adherbali suadent uti seque et oppidum Iugurthae tradat tantum ab eo vitam

paciscatur; de ceteris senatui curae fore. At ille tametsi omnis potiora fide Iugurthae rebatur tamen quia penes eosdem si

aduersaretur cogendi potestas erat ita uti censuerant Italici deditionem facit. Iugurtha in primis Adherbalem excruciatum necat

deinde omnis puberes Numidas atque negotiatores promiscue uti quisque armatus obvius fuerat interficit.

Versione tradotta

Quando la notizia giunse a Cirta, gli Italici, dal cui valore

erano
difese le mura, sicuri che, in caso di resa non avrebbero subito alcun
danno per riguardo alla

grandezza del popolo romano, persuadono Aderbale a
consegnarsi con la città a Giugurta, al solo patto di aver salva

la vita;
del resto si sarebbe occupato il senato. Aderbale, benché ritenesse che
nulla fosse meno

affidabile della parola di Giugurta, tuttavia, poiché in
caso di un suo rifiuto avevano il potere di costringerlo, si

arrese, così
come gli avevano consigliato gli Italici. Giugurta per prima cosa fa
morire Aderbale fra i

tormenti, poi mette a morte indistintamente tutti
gli adulti, Numidi o mercanti, che vengono trovati in possesso di

armi.

  • Letteratura Latina
  • Par 1-29
  • Sallustio

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