De Fato, Paragrafo 29 - Studentville

De Fato, Paragrafo 29

Item, si fatum

tibi est ex hoc morbo non convalescere, sive tu medicum adhibueris sive non adhibueris, non convalesces; et alterutrum fatum

est; medicum ergo adhibere nihil attinet.’ Recte genus hoc interrogationis ignavum atque iners nominatum est, quod eadem

ratione omnis e vita tolletur actio. Licet etiam inmutare, ut fati nomen ne adiungas et eandem tamen teneas sententiam, hoc

modo: ‘Si ex aeternitate verum hoc fuit: “Ex isto morbo convalesces”, sive adhibueris medicum sive non adhibueris,

convalesces; itemque, si ex aeternitate falsum hoc fuit: “Ex isto morbo convalesces”, sive adhibueris medicum sive non

adhibueris, non convalesces’; deinde cetera.

Versione tradotta

Ugualmente, se è destino che tu non guarisca, non guarirai, sia

che chiami il medico sia che non lo chiami; e che si verifichi la prima o la seconda ipotesi è destino; quindi non fa nessuna

differenza chia­mare il medico oppure no».
Giustamente un ragionamento simile è stato detto ignavo e inerte, poiché secondo

lo stesso principio si elimina qualsiasi possibilità di azione dalla vita umana. Si può anche modificarlo, se vuoi eliminare la

parola «fato» e tuttavia mantenere i termini del ragionamento, in questo modo: «Se è vero dall'eternità che "tu guarirai da

codesta malattia", guarirai sia che chiami il medico sia che non lo chiami; se invece è falso dall’ eternità che "tu guarirai

da codesta malattia", allora non guarirai, sia che chiami il medico sia che non lo chiami»; e così via.

  • Letteratura Latina
  • De Fato di Cicerone
  • Cicerone

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