De Senectute, Paragrafo 3 - Studentville

De Senectute, Paragrafo 3

Sed de ceteris et diximus multa et

saepe dicemus; hunc librum ad te de senectute misimus. Omnem autem sermonem tribuimus non Tithono, ut Aristo Cius, (parum enim

esset auctoritatis in fabula), sed M. Catoni seni, quo maiorem auctoritatem haberet oratio; apud quem Laelium et Scipionem

facimus admirantis quod is tam facile senectutem ferat, eisque eum respondentem. Qui si eruditius videbitur disputare quam

consuevit ipse in suis libris, attribuito litteris Graecis, quarum constat eum perstudiosum fuisse in senectute. Sed quid opus

est plura? Iam enim ipsius Catonis sermo explicabit nostram omnem de senectute sententiam.

Versione tradotta

Ma su altri (argomenti) abbiamo già detto molte cose e

spesso diremo; questo libro sulla vecchiaia lo abbiamo dedicato a te. Ho poi attribuito l'intero discorso non a Titone, come

Aristone di Ceo [filosofo peripatetico del III secolo a. C., il quale, in un trattatello sulla vecchiaia, narra il mito di

Titone, sposo di Aurora, la quale aveva per lui chiesto l'immortalità, dimenticandosi di chiedere anche l'eterna

giovinezza, per cui Titone invecchiava perpetuamente] - infatti vi sarebbe poca autorevolezza in un mito - ma a Marco Catone il

vecchio [Marco Porcio Catone (234-149 a.C.), avversario degli Scipioni, tradizionalista e favorevole al costume patrio contro

le innovazioni ellenizzanti, che per lui corrompevano la vita politica e morale dei Romani], affinché il discorso avesse una

maggiore autorevolezza; accanto a lui rappresentiamo Lelio e Scipione [Gaio Lelio, console nel 140 a.C. Ad esso Cicerone dedicò

il trattatello sull'amicizia. Scipione Emiliano, detto anche Scipione Africano Minore, dopo la distruzione di Cartagine del

146 a.C.], che ammirano il fatto che egli sopporti la vecchiaia tanto serenamente, e lui che risponde loro. E se ti sembrerà

che egli discute con maggior erudizione di quanto fosse solito fare egli stesso nei suoi libri, attribuiscilo alla letteratura

greca, di cui è risaputo che egli fosse stato in vecchiaia appassionato cultore. Ma che bisogno c'è di altre (parole)? Ormai

infatti il discorso dello stesso Catone illustrerà il nostro pensiero sulla vecchiaia.

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