Postquam res in
Africa gestas quoque modo actae forent fama diuulgauit Romae per omnis locos et conventus de facto consulis agitari. Apud
plebem grauis invidia patres solliciti erant: probarentne tantum flagitium an decretum consulis subuerterent parum constabat.
Ac maxime eos potentia Scauri quod is auctor et socius Bestiae ferebatur a vero bonoque impediebat. At C. Memmius cuius de
libertate ingeni et odio potentiae nobilitatis supra diximus inter dubitationem et moras senatus contionibus populum ad
vindicandum hortari monere ne rem publicam ne libertatem suam desererent multa superba et crudelia facinora nobilitatis
ostendere; prorsus intentus omni modo plebis animum incendebat. Sed quoniam ea tempestate Romae Memmi facundia clara pollensque
fuit decere existimaui unam ex tam multis orationem eius perscribere ac potissimum ea dicam quae in contione post reditum
bestiae huiusce modi verbis disseruit:
Versione tradotta
Quando furono noti gli avvenimenti
d'Africa e il modo in cui si
erano svolti, a Roma la condotta del console fu oggetto di commenti in
ogni
angolo e in ogni riunione. La plebe era indignata; i senatori,
preoccupati, non sapevano se approvare un simile
scandalo oppure annullare
il decreto del console. Soprattutto li distoglieva dalla verità e dalla
giustizia il prestigio di Scauro, che veniva considerato consigliere e
complice di Bestia.
Ma Gaio Memmio,
che, come si è detto, era dotato di carattere
indipendente e odiava l'arroganza dei nobili, fra le incertezze e gli
indugi del senato, con i suoi discorsi nelle adunanze esortava il popolo a
reagire. Lo ammoniva a non
abbandonare la repubblica e la causa della
libertà, citando molti esempi dell'arroganza e della crudeltà dei nobili.
Insomma non tralasciava occasione per infiammare con ogni mezzo la plebe.
Ma, poiché in quei tempi a Roma
Memmio fu oratore famoso e influente, ho
ritenuto opportuno trascrivere uno dei suoi numerosi discorsi e di
scegliere proprio quello che pronunciò dopo il ritorno di Bestia. Parlò
pressappoco così:
- Bellum Iugurthinum
- Par. 30-59
- Sallustio