Quae de causa pro mea consuetudine breviter simpliciterque dixi iudices ea confido probata esse omnibus. Quae autem remota a mea iudicialique consuetudine et de hominis ingenio et communiter de ipsius studio locutus sum ea iudices a vobis spero esse in bonam partem accepta; ab eo qui iudicium exercet certo scio.
Versione tradotta
Quanto avevo da dire sulla materia, o giudici, l'ho esposto, come è mia abitudine, in modo semplice e sintetico e confido che abbia riscosso il generale consenso. Quanto invece ho argomentato in modo inconsueto rispetto al linguaggio forense e alla prassi processuale, sul talento del personaggio e in generale sulla sua opera letteraria, mi auguro, o giudici, che sia accolto benevolmente da voi; il pretore, ne sono certo, non può non mostrarsi ben disposto verso di me.
- Letteratura Latina
- Pro Archia Poeta di Cicerone
- Cicerone