Iuxta
Tencteros Bructeri olim occurrebant: nunc Chamavos et Angrivarios inmigrasse narratur, pulsis Bructeris ac penitus excisis
vicinarum consensu nationum, seu superbiae odio seu praedae dulcedine seu favore quodam erga nos deorum; nam ne spectaculo
quidem proelii invidere. Super sexaginta milia non armis telisque Romanis, sed, quod magnificentius est, oblectationi oculisque
ceciderunt. Maneat, quaeso, duretque gentibus, si non amor nostri, at certe odium sui, quando urgentibus imperii fatis nihil
iam praestare fortuna maius potest quam hostium discordiam.
Versione tradotta
Vicini ai Tencteri si incontravano un tempo i Brutteri. Ora, a
quanto si racconta, sono immigrati in quelle terre i Camavi e gli Angrivari, una volta cacciati e pressocché sterminati i
Brutteri da una lega di tribù vicine, mosse da odio per loro arroganza o dall’attrattiva della preda o da un qualche favore
divino nei nostri confronti; infatti non ci hanno neanche privato dello spettacolo della battaglia. Ne caddero più di
sessantamila, non in virtù delle armi romane ma – cosa ancora più splendida – per diletto dei nostri occhi. E prego che così
continuino in quei popoli, se non l’amore per noi, almeno l’odio fra loro, dal momento che, ora che si profila un
minaccioso destino sull’impero, ormai la fortuna nulla di meglio può accordarci che la discordia fra i nemici.
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