Quodsi concedatur
nihil posse evenire nisi causa antecedente, quid proficiatur, si ea causa non ex aeternis causis apta dicatur? Causa autem ea
est, quae id efficit, cuius est causa, ut vulnus mortis, cruditas morbi, ignis ardoris. Itaque non sic causa intellegi debet,
ut, quod cuique antecedat, id ei causa sit, sed quod cuique efficienter antecedat, nec, quod in campum descenderim, id fuisse
causae, cur pila luderem, nec Hecubam causam interitus fuisse Troianis, quod Alexandrum genuerit, nec Tyndareum Agamemnoni,
quod Clytaemnestram. Hoc enim modo viator quoque bene vestitus causa grassatori fuisse dicetur, cur ab eo spoliaretur.
Versione tradotta
Infatti, se si concedesse che niente può accadere senza una causa antecedente, che si guadagnerebbe dicendo
che quella causa non è, legata alle cause eterne? Causa infatti è propriamente quella che produce ciò di cui è causa, come la
ferita della morte, la difficoltà di digestione della malattia, il fuoco del calore. Infatti per quanto riguarda il concetto
di causa, non bisogna pensare che la causa di ciascuna cosa sia ciò che la precede, ma ciò che la precede in modo da produrla.
Ad esempio, il fatto che sia sceso nel Campo non è causa del fatto che abbia giocato a palla, Ecuba non fu causa della rovina
dei Troiani perché aveva generato Paride, né Tindaro di quella di Agamennone perché aveva generato Clitennestra. Altrimenti si
potrebbe dire anche che il viaggiatore ben vestito è stato causa del furto che ha subito dal ladro.
- Letteratura Latina
- De Fato di Cicerone
- Cicerone