Quod si rectum statuerimus vel concedere amicis, quidquid velint, vel impetrare ab iis, quidquid velimus,
perfecta quidem sapientia si simus, nihil habeat res vitii; sed loquimur de iis amicis qui ante oculos sunt, quos vidimus aut
de quibus memoriam accepimus, quos novit vita communis. Ex hoc numero nobis exempla sumenda sunt, et eorum quidem maxime qui ad
sapientiam proxime accedunt.
Versione tradotta
Ora, se avessimo deciso che è cosa retta sia concedere agli amici qualunque cosa vogliano, sia cercare di ottenere da
essi qualunque cosa vogliamo: certo saremmo perfettamente saggi se non ne scaturisse inconveniente alcuno. Ma noi parliamo di
quegli amici che abbiamo innanzi agli occhi, quelli che abbiamo visto noi stessi o di cui ci è giunto il ricordo, quelli che
s'incontrano nella vita comune. Da questi noi dobbiamo trarre esempi, e specialmente da quelli di essi che più si avvicinano
alla saggezza.
- Letteratura Latina
- De Amicitia di Cicerone
- Cicerone