Hoc tam turbido tempore sicut supra docuimus
Epaminondas quoad cum civibus dimicatum est domi quietus fuit. Itaque haec liberandarum Thebarum propria laus est Pelopidae:
ceterae fere communes cum Epaminonda. Namque in Leuctrica pugna imperatore Epaminonda hic fuit dux delectae manus quae prima
phalangem prostravit Laconum. Omnibus praeterea periculis adfuit – sicut Spartam cum oppugnavit alterum tenuit cornu – quoque
Messena celerius restitueretur legatus in Persas est profectus. Denique haec fuit altera persona Thebis sed tamen secunda ita
ut proxima esset Epaminondae.
Versione tradotta
Durante quei moti turbolenti, Epaminonda, come si è detto
sopra, se ne stette in casa: non vi prese parte finchè la lotta fu tra cittadini e cittadini. Perciò la liberazione di Tebe è
del tutto merito di Pelopida: gli altri titoli di gloria furono in comune con Epaminonda. . Così, nella battaglia di Leuttra,
se il comandante in capo era Epaminonda, fu Pelopida a comandare le truppe scelte che per prime respinsero le falangi spartane.
. Gli fu vicino inoltre in tutte le imprese (quando per esempio fu dato l'assalto a Sparta egli comandava una delle due
ali),andò in Persia come ambasciatore per ottenere una immediata ricostruzione di Messene. Insomma a Tebe egli occupava il
secondo posto, secondo però nel senso che era vicinissimo a Epaminonda.
- Letteratura Latina
- Liber de excellentibus gentium (Pelopidas) di Cornelio Nepote
- Cornelio Nepote