Equitis Romani autem esse filium criminis loco poni ab accusatoribus neque his iudicantibus oportuit neque defendentibus nobis. Nam quod de pietate dixistis est quidem ista nostra existimatio sed iudicium certe parentis; quid nos opinemur audietis ex iuratis; quid parentes sentiant lacrimae matris incredibilisque maeror squalor patris et haec praesens maestitia quam cernitis luctusque declarat.
Versione tradotta
Quanto poi all'accusa contro il giovane Celio, di essere egli figlio non più che di un cavaliere romano, è cosa sconveniente per voi giudici, quanto per me difensore. E quanto a ciò che fu detto sul suo rispetto verso il padre, non può essere, da parte nostra, che un semplice apprezzamento; un giudizio, solo il padre lo può dare. Del resto, ciò che al riguardo è solo un nostro pensiero, lo sentirete dai testimoni; e quale sia il sentimento dei genitori, ve lo dice il pianto e lo strazio inenarrabile della madre, l'avvilimento del padre, questa pesante tristezza e il lutto che gli leggete in volto.
- Letteratura Latina
- Pro Caelio di Cicerone
- Cicerone