Hinc patriae proditiones, hinc
rerum publicarum eversiones, hinc cum hostibus clandestina colloquia nasci; nullum denique scelus, nullum malum facinus esse,
ad quod suscipiendum non libido voluptatis impelleret; stupra vero et adulteria et omne tale flagitium nullis excitari aliis
inlecebris nisi voluptatis; cumque homini sive natura sive quis deus nihil mente praestabilius dedisset, huic divino muneri ac
dono nihil tam esse inimicum quam voluptatem;
Versione tradotta
Da qui nascono i tradimenti
della patria, da qui i colpi di stato, da qui le intese segrete con i nemici, perciò non vi è nessun delitto, nessun misfatto a
compiere il quale non induca la bramosia del piacere; e poi stupri e adulteri e ogni scandalo di tal fatta, da nessunaltra
lusinga sono alimentati se non (da quella) del piacere; e poiché alluomo o la natura o qualche dio nulla ha dato più nobile
della mente, a questo favore e a questo dono divino niente è così nemico come il piacere.
- Letteratura Latina
- De Senectute di Cicerone
- Cicerone
- De Senectute