Crebro per eos dies apud Domitianum absens accusatus absens
absolutus est. Causa periculi non crimen ullum aut querela laesi cuiusquam sed infensus virtutibus princeps et gloria viri ac
pessimum inimicorum genus laudantes. Et ea insecuta sunt rei publicae tempora quae sileri Agricolam non sinerent: tot exercitus
in Moesia Daciaque et Germania et Pannonia temeritate aut per ignaviam ducum amissi tot militares viri cum tot cohortibus
expugnati et capti; nec iam de limite imperii et ripa sed de hibernis legionum et possessione dubitatum. Ita cum damna damnis
continuarentur atque omnis annus funeribus et cladibus insigniretur poscebatur ore vulgi dux Agricola comparantibus cunctis
vigorem constantiam et expertum bellis animum cum inertia et formidine aliorum. Quibus sermonibus satis constat Domitiani
quoque auris verberatas dum optimus quisque libertorum amore et fide pessimi malignitate et livore pronum deterioribus
principem extimulabant. Sic Agricola simul suis virtutibus simul vitiis aliorum in ipsam gloriam praeceps agebatur.
Versione tradotta
Spesso durante quei giorni presso Domiziano in
sua assenza (di Agricola) fu dapprima accusato ma poi assolto. Il motivo, da cui scaturirono le accuse, fu per lui non alcun
crimine né la lamentela di alcuno che da lui fosse stato danneggiato, ma il principe, ostile alle sue virtù e alla gloria
delleroe, e, il più pericoloso tipo di nemici, quelli che lo lodavano. Inoltre erano tempi davvero difficili per lo stato che
non si poteva passare sotto silenzio Agricola: erano andati perduti tanti eserciti in Mesia, in Dacia, in Germania ed in
Pannonia a causa della temerarietà o dellignavia dei comandanti, erano stati obbligati ad arrendersi ed erano stati fatti
prigionieri tanti soldati con tante coorti; e ormai sorse la paura non dai confini nè dalle rive dellimpero, ma dagli
accampamenti invernali delle legioni e dal possesso di quei luoghi. Così, poiché gli insuccessi si aggiungevano agli insuccessi
ed ogni anno era segnato da sventure e calamità, tutti richiedevano Agricola come comandante, dopo che avevano comprato il
vigore e la costanza e lanimo preparato alle guerre con linerzia e con la paura degli altri. Si sa che le orecchie di
Domiziano erano state toccate anche da queste parole, mentre tutti i migliori liberti per amore e fedeltà ed i peggiori per
malignità ed invidia sollecitavano il principe che era già incline al male. Così Agricola sia per i suoi meriti sia per i vizi
degli altri cadeva in rovina proprio a causa della gloria.
- Letteratura Latina
- Agricola di Tacito
- Tacito