De Fato, Paragrafo 43 - Studentville

De Fato, Paragrafo 43

«Ut igitur», inquit, «qui protrusit cylindrum, dedit ei principium motionis, volubilitatem autem non dedit, sic

visum obiectum inprimet illud quidem et quasi signabit in animo suam speciem, sed adsensio nostra erit in potestate, eaque,

quem ad modum in cylindro dictum est, extrinsecus pulsa, quod reliquum est, suapte vi et natura movebitur. Quodsi aliqua res

efficeretur sine causa antecedente, falsum esset omnia fato fieri; sin omnibus, quaecumque fiunt, veri simile est causam

antecedere, quid adferri poterit, cur non omnia fato fieri fatendum sit? modo intellegatur, quae sit causarum distinctio ac

dissimilitudo.»

Versione tradotta

«Dunque, chi ha spinto il cilindro», prosegue Crisippo, «ha dato

inizio al moto, ma non ne ha determinato il movimento rotatorio; analogamente, la rappresentazione che si offre imprimerà la

sua immagine e, per così dire, lascerà la sua impronta nell'anima, ma l'assenso sarà in nostro potere e, colpito

dall'esterno, alla stregua di quanto si è detto per il cilindro, successivamente si muoverà in virtù di una forza naturale

intrinseca. Se qualche fenomeno si verificasse senza una causa precedente, l'affermazione che tutto avviene per volere del

fato sarebbe falsa; ma se tutto quanto accade è verosimilmente preceduto da una causa, quale argomentazione si potrà addurre

per non ammettere che tutto avviene per volere del fato? A patto che s'intenda qual è la distinzione e la diversità delle

cause».

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  • De Fato di Cicerone
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