Sed quid ego argumentor? quid plura disputo? Te Q. Petili appello optimum et fortissimum civem: te M. Cato testor quos mihi divina quaedam sors dedit iudices. Vos ex M. Favonio audistis Clodium sibi dixisse et audistis vivo Clodio periturum Milonem triduo. Post diem tertium gesta res est quam dixerat. Cum ille non dubitarit aperire quid cogitaret vos potestis dubitare quid fecerit?
Versione tradotta
Ma a qual fine portare argomenti, a qual fine continuare a discutere? Mi appello a te, Quinto Petilio, cittadino dotato di virtù e coraggio straordinari, cito a testimone te, Marco Catone, voi che non so quale sorte divina mi ha dato per giudici: voi avete sentito da Marco Favonio, e l'avete sentito quando Clodio era ancora in vita, che costui gli aveva detto che Milone sarebbe morto nello spazio di tre giorni: tre giorni dopo s'è verificato il fatto di cui aveva parlato. Considerato che egli non si fece scrupolo di svelare i suoi pensieri, potete restare in dubbio sulle sue azioni?
- Letteratura Latina
- Pro Milone di Cicerone
- Cicerone