An vos aliam causam esse ullam putatis cur in tantis praemiis eloquentiae tanta voluptate dicendi tanta laude tanta gratia tanto honore tam sint pauci semperque fuerint qui in hoc labore versentur? Obterendae sunt omnes voluptates relinquenda studia delectationis ludus iocus convivium sermo paene est familiarum deserendus. Quare in hoc genere labor offendit homines a studioque deterret non quo aut ingenia deficiant aut doctrina puerilis.
Versione tradotta
E credete voi forse che vi sia altra ragione di questo fatto, che con tanti premi concessi all’eloquenza, con tanta gioia nel parlare, con tanta lode e tanto credito e tanta autorità, siano così pochi, e sempre lo siano stati, coloro che ad essa si dedicano? Bisogna, per essa, gettare in un canto i godimenti; trascurare ogni richiamo di svaghi, di giochi, di scherzi, di conviti; rinunciare quasi alla conversazione fra amici. E’ il sacrificio necessario in questa attività che spaventa gli uomini, e li tiene lontani dall’applicazione; non già che manchino tra noi gli uomini d’ingegno o manchi la loro preparazione culturale sin da giovani.
- Letteratura Latina
- Pro Caelio di Cicerone
- Cicerone