An hic si sese isti vitae dedidisset consularem hominem admodum adulescens in iudicium vocavisset? hic si laborem fugeret si obstrictus voluptatibus teneretur in hac acie cotidie versaretur appeteret inimicitias in iudicium vocaret subiret periculum capitis ipse inspectante populo Romano tot iam menses aut de salute aut de gloria dimicaret? Nihilne igitur illa vicinitas redolet nihihne hominum fama nihil Baiae denique ipsae loquuntur ? Illae vero non loquuntur solumverum etiam personant huc unius mulieris libidinem esse prolapsam ut ea non modo solitudinem ac tenebras atque haec flagitiorum integumenta non quaerat sed in turpissimis rebus frequentissima celebritate et clarissima luce laetetur.
Versione tradotta
Ora, se Celio si fosse dato a un tal genere di vita, forse che avrebbe avuto l'ardire di chiamare in giudizio, egli giovane ancora, un uomo ch'era stato console? S'egli rifuggisse dalla fatica, se fosse tenuto in balia dei piaceri, forse che scenderebbe ogni giorno in questa nostra arena, si creerebbe inimicizie, si farebbe accusatore, si giocherebbe la testa, combatterebbe così da tanti mesi, sotto gli occhi del popolo romano, per la vita e la gloria? Ma, si chiederà, non puzza proprio per nulla quella sua vicinanza a Clodia? Non dicono proprio nulla la voce pubblica, nulla i bagni di Baja? Sì: e non solo dicono, ma conclamano che la libidinosa sfrenatezza di questa donna è dilagata sino al punto di farla, non ansiosa di solitudine e di tenebre e degli altri soliti occultamenti delle proprie turpitudini, ma persino compiaciuta dell'affollarsi della gente e della piena luce intorno alle sue sconce manovre.
- Letteratura Latina
- Pro Caelio di Cicerone
- Cicerone