De Amicitia, Paragrafo 49 - Studentville

De Amicitia, Paragrafo 49

Quid enim tam absurdum quam delectari multis inanimis rebus, ut honore, ut

gloria, ut aedificio, ut vestitu cultuque corporis, animante virtute praedito, eo qui vel amare vel, ut ita dicam, redamare

possit, non admodum delectari? Nihil est enim remuneratione benevolentiae, nihil vicissitudine studiorum officiorumque

iucundius.

Versione tradotta

Quale cosa è tanto assurda, infatti,

quanto provar gioia di molte cose vane, come degli onori, della gloria, d'un edificio, d'un vestito o d'un ornamento

del corpo; e d'un essere vivo dotato di virtù, di tale creatura che può amare o, per cosi dir, riamare, non provar

grandissima gioia? Nulla v'è infatti più piacevole che la ricompensa dell'affetto, nulla più piacevole che il

contraccambio delle premure e dei servigi.

  • Letteratura Latina
  • De Amicitia di Cicerone
  • Cicerone

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti