Nam quod est obiectum municipibus esse adulescentem non proba tum suis. nemini umquam praesenti +praetoriani+ maiores honores habuerunt quam absenti M. Caelio; quem et absentem in amplissimum ordinem cooptarunt et ea non petenti detulerunt quae multis petentibus denegarunt; idemque nunc lectissimos viros et nostri ordinis et equites Romanos cum legatione ad hoc iudicium et cum gravissima atque ornatissima laudatione miserunt. Videor mihi iecisse fundamenta defensionis meae quae firmissima sunt si nituntur iudicio suorum. Neque enim vobis satis commendata huius aetas esse posset si non modo parenti tali viro verum etiam municipio tam illustri ac tam gravi displiceret.
Versione tradotta
Quanto all'altra accusa, di non essere il giovane Celio apprezzato dai suoi concittadini, dirò che a nessuno mai che sia vissuto sul luogo furono resi dai Pretuzziani maggiori onori che non a lui assente: poiché, pur assente, lo elessero a far parte dell'ordine supremo dei decurioni; e a lui, che non le chiedeva, conferirono alte cariche che a molt'altri, che le chiedevano, avevano rifiutato. Infine, essi mandarono qui uomini egregi, dell'ordine cui noi apparteniamo e cavalieri romani a rappresentarli in questo giudizio e a fare di lui il più autorevole e chiaro elogio. Con ciò mi sembra di aver posto alla mia difesa le più solide basi, poiché esse son radicate nel giudizio dei suoi, ben certo che la sua giovinezza non potrebbe essere a voi utilmente raccomandata, se essa fosse oggetto di disapprovazione, non solo per un tale uomo qual è suo padre, ma anche per un municipio così illustre e autorevole.
- Letteratura Latina
- Pro Caelio di Cicerone
- Cicerone