Quid in levioribus studiis, sed tamen acutis? Quam gaudebat bello suo Punico Naevius! quam Truculento
Plautus, quam Pseudolo! Vidi etiam senem Livium; qui, cum sex aniis ante quam ego natus sum fabulam docuisset Centone
Tuditanoque consulibus, usque ad adulescentiam meam processit aetate. Quid de P. Licini Crassi et pontifici et civilis iuris
studio loquar aut de huius P. Scipionis qui his paucis diebus pontifex maximus factus est? Atque eos omnis, quos commemoravi,
his studiis flagrantis senes vidimus. M. vero Cethegum, quem recte ‘Suadae medullam’ dixit Ennius, quanto studio exerceri
in dicendo videbamus etiam senem! Quae sunt igitur epularum aut ludorum aut scortorum voluptates cum his voluptatibus
comparandae? Atque haec quidem studia doctrinae, quae quidem prudentibus et bene institutis pariter cum aetate crescunt, ut
honestum illud Solonis sit, quod ait versiculo quodam, ut ante dixi, senescere se multa in dies addiscentem, qua voluptate
animi nulla certe potest esse maior.
Versione tradotta
E che dire di occupazioni più leggere, ma
tuttavia profonde? Quanto godeva della sua “Guerra Punica” Nevio! Quanto Plauto del suo “Truculento”, quanto del suo
“Pseudolo”! Ho visto anche Livio già vecchio [Livio Andronico, poeta comico ed epico], il quale, avendo allestito un dramma sei
anni prima che io nascessi, sotto il consolato di Ceutone e Tauditano, visse fino alla mia fanciullezza. E che dire
dell’impegno nel diritto civile e pontificale di Publio Licinio Crasso, o di quello del nostro Publio Scipione, che in
questi pochi giorni è stato eletto pontefice massimo? E tutti costoro che ho ricordato li abbiamo visti da vecchi ardere in
questi studi. E con quanto impegno vedevamo esercitarsi, anche da vecchio, nell’eloquenza Marco Cetego, che Ennio
giustamente definì “midollo della Persuasione”! Quali piaceri, dunque, di banchetti, di giochi o di prostitute sono
paragonabili a questi piaceri? E questi appunto sono gli studi del sapere, che certamente crescono di pari passo con l’età
per coloro che sono assennati e ben istruiti, così che è lodevole quel che afferma Solone in un suo versetto, come ho detto
prima, che egli invecchia imparando ogni giorno molte cose. Certo nessun piacere può essere più grande di questo piacere
dell’animo.
- Letteratura Latina
- De Senectute di Cicerone
- Cicerone
- De Senectute