Pro Milone Paragrafo 50: versione svolta - StudentVille

Pro Milone, Paragrafo 50

Nemo ei neganti non credidisset quem esse omnes salvum etiam confitentem volunt. Sustinuisset hoc crimen primum ipse ille latronum occultator et receptor locus cum neque muta solitudo indicasset neque caeca nox ostendisset Milonem; deinde ibi multi ab illo violati spoliati bonis expulsi multi haec etiam timentes in suspicionem caderent tota denique rea citaretur Etruria.

Versione tradotta

L’avrebbe ucciso in un luogo adatto agli agguati e infestato dai banditi e, se avesse negato, tutti avrebbero creduto a lui, che vogliono assolto nonostante sia reo confesso: si sarebbe attribuita la responsabilità del delitto innanzitutto al luogo, nascondiglio e ricettacolo di banditi, visto che né il silenzio di quella solitudine avrebbe denunziato Milone, né le tenebre della notte l’avrebbero indicato. Il sospetto, poi, sarebbe caduto sui molti che da lui hanno subito violenza e sono stati depredati e privati dei loro beni, sui molti che si sono limitati a temere le stesse vessazioni: insomma, l’Etruria intera sarebbe stata citata in giudizio.

  • Letteratura Latina
  • Pro Milone di Cicerone
  • Cicerone

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