De Amicitia, Paragrafo 52 - Studentville

De Amicitia, Paragrafo 52

Non ergo erunt

homines deliciis diffluentes audiendi, si quando de amicitia, quam nec usu nec ratione habent cognitam, disputabunt. Nam quis

est, pro deorum fidem atque hominum! qui velit, ut neque diligat quemquam nec ipse ab ullo diligatur, circumfluere omnibus

copiis atque in omnium rerum abundantia vivere? Haec enim est tyrannorum vita nimirum, in qua nulla fides, nulla caritas, nulla

stabilis benevolentiae potest esse fiducia, omnia semper suspecta atque sollicita, nullus locus amicitiae.

Versione tradotta

Non si dovrà quindi dare ascolto a uomini rammolliti dai piaceri se mai discuteranno dell'amicizia, che

essi non conoscono affatto né per teoria né per pratica. E chi v'è, per gli dèi e per gli uomini, che vorrebbe, senza amare

qualcuno né essere da qualcuno amato, nuotare in mezzo alle ricchezze e vivere nell'abbondanza? Questa è la vita dei

tiranni, vita nella quale naturalmente non v'è lealtà nessuna, nessun affetto; non può esservi nessuna fiducia che

l'affetto sia durevole; tutto sempre è sospetto e inquietudine; nessun posto v'è per l'amicizia.

  • Letteratura Latina
  • De Amicitia di Cicerone
  • Cicerone

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