Eo modo inter se duo imperatores summi viri certabant ipsi pares
ceterum opibus disparibus. Nam Metello virtus militum erat locus aduersus; Iugurthae alia omnia praeter milites opportuna.
Denique Romani ubi intellegunt neque sibi perfugium esse neque ab hoste copiam pugnandi fieri–et iam die uesper erat– aduerso
colle sicuti praeceptum fuerat euadunt. Amisso loco Numidae fusi fugatique; pauci interiere plerosque uelocitas et regio
hostibus ignara tutata sunt. Interea Bomilcar quem elephantis et parti copiarum pedestrium praefectum ab Iugurtha supra diximus
ubi eum Rutilius praetergressus est paulatim suos in aequum locum deducit ac dum legatus ad flumen quo praemissus erat
festinans pergit quietus uti res postulabat aciem exornat neque remittit quid ubique hostis ageret explorare. Postquam Rutilium
consedisse iam et animo uacuum accepit simulque ex Iugurthae proelio clamorem augeri veritus ne legatus cognita re laborantibus
suis auxilio foret aciem quam diffidens virtuti militum arte statuerat quo hostium itineri officeret latius porrigit eoque modo
ad Rutili castra procedit.
Versione tradotta
In tal modo lottavano tra
loro due grandi comandanti, pari in
valore, ma ineguali per forze. Metello aveva soldati migliori, ma il
terreno a sfavore; Giugurta, tranne i soldati, aveva tutti i vantaggi.
Alla fine i Romani, vedendo che non hanno un
luogo in cui rifugiarsi e che
il nemico rifiuta il combattimento, essendo già quasi sera, irrompono
sulla
collina di fronte, secondo gli ordini. I Numidi, perduta la
posizione, furono completamente sbaragliati, ma con
poche perdite: i più
si salvarono per la loro agilità e per il fatto che la regione era
sconosciuta ai
nemici.
Intanto Bomilcare, che, come si è detto, era stato posto da Giugurta al
comando degli elefanti e di
una parte della fanteria, vedutosi
oltrepassare da Rutilio, fa discendere a poco a poco i suoi nella pianura
e, mentre il luogotenente si dirige in tutta fretta verso il fiume, dove
era stato mandato, egli con calma, come
richiedeva il momento, dispone gli
uomini per la battaglia senza smettere di spiare i movimenti del nemico.
Quando apprese che Rutilio si era già accampato senza il minimo sospetto e
contemporaneamente che cresceva il
clamore dalla parte in cui combatteva
Giugurta, cominciò a temere che il luogotenente, informato della
situazione, accorresse in aiuto dei compagni in difficoltà. Per sbarrare
la strada ai nemici, dispone allora su un
fronte più largo i soldati che
prima, per poca fiducia nel loro valore, aveva tenuto in formazione
serrata
e in questo assetto avanza verso il campo di Rutilio.
- Bellum Iugurthinum
- Par. 30-59
- Sallustio