Video adhuc constare iudices omnia:–Miloni etiam utile fuisse Clodium vivere illi ad ea quae concupierat optatissimum interitum Milonis; odium fuisse illius in hunc acerbissimum nullum huius in illum; consuetudinem illius perpetuam in vi inferenda huius tantum in repellenda;mortem ab illo denuntiatam Miloni et praedicatam palam nihil umquam auditum ex Milone; profectionis huius diem illi notum reditus illius huic ignotum fuisse; huius iter necessarium illius etiam potius alienum; hunc prae se tulisse illo die Roma exiturum illum eo die se dissimulasse rediturum; hunc nullius rei mutasse consilium illum causam mutandi consili finxisse; huic si insidiaretur noctem prope urbem exspectandam illi etiam si hunc non timeret tamen accessum ad urbem nocturnum fuisse metuendum.
Versione tradotta
Vedo, giudici, che sinora tutte le circostanze concordano: per Milone sarebbe stato addirittura utile che Clodio vivesse, per Clodio, in vista delle sue mire, sarebbe stato quanto mai augurabile che Milone morisse. Violentissino era l’odio di Clodio contro Milone, che invece non aveva alcun motivo di odiarlo; quello era abituato da sempre a recar violenza, questi soltanto a respingerla; Clodio aveva minacciato di morte Milone e apertamente proclamato le sue intenzioni, da Milone non si era mai udito nulla di simile. Clodio conosceva bene il giorno della partenza di Milone, che al contrario ignorava la data del suo ritorno; il viaggio di Milone era indispensabile, quello di Clodio addirittura piuttosto inopportuno. Milone aveva preannunziato che quel giorno avrebbe lasciato Roma, Clodio aveva dissimulato la sua decisione di farvi ritorno quello stesso giorno; Milone non aveva mutato in nulla i suoi propositi, Clodio s’era inventato un pretesto per cambiare la sua decisione.
- Letteratura Latina
- Pro Milone di Cicerone
- Cicerone