Vidit hoc Balbus; celatam esse Clodiam dixit atque ita Caelium ad illam attulisse se ad ornatum ludorum aurum quaerere. Si tam familiaris erat Clodiae quam tu esse vis cum de libidine eius tam multa dicis dixit profecto quo vellet aurum; si tam familiaris non erat non dedit. Ita si verum tibi Caelius dixit o immoderata mulier sciens tu aurum ad facinus dedisti; si non est ausus dicere non dedisti. Quid ego nunc argumentis huic crimini quae sunt innumerabilia resistam? Possum dicere mores Caeli longissime a tanti sceleris atrocitate esse disiunctos; minime esse credendum homini tam ingenioso tamque prudenti non venisse in mentem rem tanti sceleris ignotis alienisque servis non esse credendam. Possum etiam illa et ceterorum patronorum et mea consuetudine ab accusatore perquirere ubi sit congressus cum servis Luccei Caelius qui ei fuerit aditus; si per se qua temeritate; si per alium per quem? Possum omnes latebras suspicionum peragrare dicendo; non causa non locus non facultas non conscius non perficiendi non occultandi maleficii spes non ratio ulla non vestigium maximi facinoris reperietur.
Versione tradotta
Balbo lo capì perfettamente; infatti dichiarò allora che Clodia ignorava lo scopo vero per il quale l'oro le era stato chiesto, e che Celio aveva addotto il pretesto di doversene servire per allestire dei giochi pubblici. Ma se egli le era così intimo quale tu vuoi che fosse, e poiché tu parli tanto delle sue smanie lascive per lei, vuoi che non le abbia detto perché voleva quell'oro? Se questa intimità, poi, non esisteva, allora essa non aveva motivo di darglielo. In altre parole, se Celio ti ha detto il vero, tu stessa, o pazza, hai dato coscientemente l'oro per il delitto; se non osò dirtelo, tu non glielo hai dato. Perché mai dunque dovrei confutare una simile accusa con argomenti di difesa, che peraltro sono innumerevoli? Potrei dire, anzitutto, che i costumi di Marco Celio sono ciò che c'è di più ripugnante all'atrocità di un tale delitto: a un uomo intelligente e accorto come egli è, non è neppure pensabile che non venisse subito in mente che un'azione delittuosa come quella, non si affida a schiavi sconosciuti ed estranei. Potrei anche, secondo l'uso d'altri avvocati, e mio, domandare all'accusatore che mi dica dove Celio si sia incontrato coi servi di Lucceio, e chi lo abbia messo in contatto con loro. Se da sé solo, quale imprudenza la sua! se per mezzo d'altri, chi sarebbe costui? Io posso bene, con la mia parola, scrutare tutti gli angoli bui dei sospetti; ma non trovo una ragione, un luogo, una possibilità, un complice, una speranza di attuare e occultare la scellerata azione, non un modo di compierla, non una traccia dell'orrendo misfatto.
- Letteratura Latina
- Pro Caelio di Cicerone
- Cicerone