Pro Milone, Paragrafo 54 - Studentville

Pro Milone, Paragrafo 54

Si haec non gesta audiretis sed picta videretis tamen appareret uter esset insidiator uter nihil cogitaret mali cum alter veheretur in raeda paenulatus una sederet uxor. Quid horum non impeditissimum? vestitus an vehiculum an comes? Quid minus promptum ad pugnam cum paenula inretitus raeda impeditus uxore paene constrictus esset? Videte nunc illum primum egredientem e villa subito: cur? vesperi: quid necesse est? tarde: qui convenit praesertim id temporis? Devertit in villam Pompei. Pompeium ut videret? sciebat in Alsiensi esse: villam ut perspiceret? miliens in ea fuerat. Quid ergo erat? morae et tergiversationes: dum hic veniret locum relinquere noluit.

Versione tradotta

Se non aveste udito il racconto dei fatti, ma li aveste visti dipinti, sarebbe evidente chi dei due ha teso l'agguato e chi non ha nutrito cattive intenzioni, dal momento che uno andrebbe in carrozza, avvolto nel mantello da viaggio e con la moglie accanto: quale di tali cose, l'abbigliamento o la carrozza o la compagnia, non era di grandissimo impaccio? Quale era meno adatta alla zuffa, dal momento che egli si trovava tutto avviluppato in un mantello, impedito nei suoi movimenti dalla carrozza, quasi incatenato dalla moglie? Adesso guardate l'altro, che innanzitutto lascia la sua villa all'improvviso: perché? Verso sera: che bisogno c'era? Lentamente: ma è logico, soprattutto a quell'ora? "Si dirige verso la villa di Pompeo". Per vedere Pompeo? Sapeva che si trovava nella villa di Alsio. Per visitarla? C'era stato mille volte. Qual era, dunque, il motivo? L'indugiare e il temporeggiare: in attesa dell'arrivo di Milone non volle lasciare quel luogo.

  • Letteratura Latina
  • Pro Milone di Cicerone
  • Cicerone

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