De Senectute, Paragrafo 55 - Studentville

De Senectute, Paragrafo 55

Possum persequi permulta oblectamenta rerum rusticarum, sed haec ipsa, quae dixi, sentio fuisse

longiora. Ignoscetis autem; nam et studio rusticarum rerum provectus sum, et senectus est natura loquacior, ne ab omnibus eam

vitiis videar vindicare. Ergo in hac vita M’. Curius, cum de Samnitibus, de Sabinis, de Pyrrho triumphasset, consumpsit

extremum tempus aetatis. Cuius quidem ego villam contemplans (abest enim non longe a me) admirari satis non possum vel hominis

ipsius continentiam vel temporum disciplinam. Curio ad focum sedenti magnum auri pondus Samnites cum attulissent, repudiati

sunt; non enim aurum habere praeclarum sibi videri dixit, sed eis qui haberent aurum imperare.

Versione tradotta

Potrei trattare dei piaceri delle faccende campestri; ma mi

accorgo che quel che ho detto è stato un po’ lungo; comunque perdonatemi: infatti mi sono lasciato prendere dalla passione per

le cose campestri e poi la vecchiaia, per sua natura, è un po’ loquace – per non sembrare che io la voglia preservare da ogni

difetto -. Dunque in questo genere di vita Manlio Curio, dopo aver trionfato sui Sanniti, sui Sabini e su Pirro, passò gli

ultimi anni di vita; ed io poi, contemplando la sua villa – non è infatti lontana da me - , non posso ammirare quanto basta sia

la parsimonia dell’uomo sia la severità dei tempi: avendo i Sanniti portato a Curio, che sedeva presso il fuoco, una gran

quantità d’oro, furono da lui cacciati via: infatti disse che non gli sembrava cosa onesta possedere l’oro, ma comandare a

quelli che lo posseggono.

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