Pro Milone, Paragrafo 55 - Studentville

Pro Milone, Paragrafo 55

Age nunc; iter expediti latronis cum Milonis impedimentis comparate. Semper ille antea cum uxore tum sine ea; numquam nisi in raeda tum in equo; comites Graeculi quocumque ibat etiam cum in castra Etrusca properabat tum nugarum in comitatu nihil. Milo qui numquam tum casu pueros symphoniacos uxoris ducebat et ancillarum greges. Ille qui semper secum scorta semper exoletos semper lupas duceret tum neminem nisi ut virum a viro lectum esse diceres. Cur igitur victus est? Quia non semper viator a latrone non numquam etiam latro a viatore occiditur: quia quamquam paratus in imparatos Clodius tamen mulier inciderat in viros.

Versione tradotta

E adesso mettete a confronto il modo di viaggiare senza impedimenti di quel bandito con gli impacci di Milone. In precedenza Clodio si era spostato sempre con la moglie, e allora si trovava senza di lei; non aveva mai viaggiato se non in carrozza, e allora era a cavallo; dovunque andasse, anche se si affrettava verso gli accampamenti etruschi, lo accompagnava sempre una schiera di Grecucci; allora, neanche l'ombra di buffoni simili nel suo seguito. Milone, che mai l'aveva fatto prima, si trovava per caso a guidare un corteo di schiavetti musicanti, di proprietà della moglie, e di ancelle; l'altro, che era sempre accompagnato da sgualdrine, bagascioni e prostitute, allora non aveva con sé nessuno, tranne uomini che - si sarebbe detto - erano stati selezionati ad uno ad uno. Perché, dunque, ha avuto la peggio? Perché non è sempre il viaggiatore a venir ucciso dal brigante, ma talora è il brigante a venir ucciso dal viaggiatore; perché, per quanto Clodio pronto ad assalire si fosse imbattuto in persone colte alla sprovvista, proprio Clodio come una donnicciuola incappò in veri uomini.

  • Letteratura Latina
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