Dixit enim hic idem qui omnia semper constanter et fortiter M. Cato et dixit in turbulenta contione quae tamen huius auctoritate placata est non libertate solum sed etiam omnibus praemiis dignissimos fuisse qui domini caput defendissent. Quod enim praemium satis magnum est tam benevolis tam bonis tam fidelibus servis propter quos vivit? Etsi id quidem non tanti est quam quod propter eosdem non sanguine et volneribus suis crudelissimi inimici mentem oculosque satiavit. Quos nisi manu misisset tormentis etiam dedendi fuerunt conservatores domini ultores sceleris defensores necis. Hic vero nihil habet in his malis quod minus moleste ferat quam etiam si quid ipsi accidat esse tamen illis meritum praemium persolutum.
Versione tradotta
Marco Catone, qui presente, ha detto con la solita fermezza e col solito coraggio - e l'ha detto, per di più, in un'assemblea turbolenta, che tuttavia la sua autorità riuscì a calmare - che i difensori della vita del loro padrone sono degnissimi non solo della libertà, ma addirittura di ogni ricompensa. Quale ricompensa potrebbe mai essere adeguata per schiavi tanto devoti, bravi, fedeli, grazie ai quali egli è ancora in vita? Ciò, tuttavia, non ha lo stesso valore del fatto che, per merito loro, egli non saziò col suo sangue e le sue ferite l'animo e gli occhi del suo nemico più spietato. Se, poi, non li avesse affrancati, si sarebbero dovuti consegnare alla tortura quelli che avevano salvato il proprio padrone, punita la scelleratezza di Clodio, difeso Milone dall'assassinio. Nella sua sventura non c'è nulla che gli sia di maggior conforto del fatto che, pur se gli accadesse qualcosa, egli ha pagato loro la ricompensa meritata.
- Letteratura Latina
- Pro Milone di Cicerone
- Cicerone