Haec ubi dixit paululum conmoratus signa canere iubet atque instructos
ordines in locum aequum deducit. Dein remotis omnium equis quo militibus exaequato periculo animus amplior esset ipse pedes
exercitum pro loco atque copiis instruit. Nam uti planities erat inter sinistros montis et ab dextra rupe aspere octo cohortis
in fronte constituit reliquarum signa in subsidio artius conlocat. Ab iis centuriones omnis lectos et evocatos praeterea ex
gregariis militibus optumum quemque armatum in primam aciem subducit. C. Manlium in dextra Faesulanum quendam in sinistra parte
curare iubet. Ipse cum libertis et colonis propter aquilam adsistit quam bello Cimbrico C. Marius in exercitu habuisse
dicebatur. At ex altera parte C. Antonius pedibus aeger quod proelio adesse nequibat M. Petreio legato exercitum permittit.
Ille cohortis veteranas quas tumultus causa conscripserat in fronte post eas ceterum exercitum in subsidiis locat. Ipse equo
circumiens unumquemque nominans appellat hortatur rogat ut meminerint se contra latrones inermis pro patria pro liberis pro
aris atque focis suis certare. Homo militaris quod amplius annos triginta tribunus aut praefectus aut legatus aut praetor cum
magna gloria in exercitu fuerat plerosque ipsos factaque eorum fortia noverat; ea conmemorando militum animos accendebat.
Versione tradotta
Ciò detto, indugiato brevemente, fa suonare
il segnale di battaglia e
guida i ranghi schierati in un luogo pianeggiante. Poi, allontanati tutti
i
cavalli per dare più coraggio ai soldati con l'uguaglianza del pericolo,
egli stesso, a piedi, dispone l'esercito
secondo la natura del terreno e
la qualità dei soldati. Infatti, poiché la pianura era fra i monti a
sinistra e scoscendimenti dirupati a destra, stanzia otto coorti sul
fronte, e raggruppa le altre in masse più
serrate di riserva. Da queste
preleva i centurioni, tutti soldati scelti e richiamati, e inoltre i
meglio
armati dei comuni soldati, e li pone in prima fila. Affida il
comando della destra a G. Manlio, della sinistra a uno
di Fiesole, egli
con i liberti e i coloni si attesta presso l'aquila, che si diceva essere
stata di Mario
contro i Cimbri.
Dall'altra parte G. Antonio, sofferente di gotta, poiché non poteva
partecipare alla
battaglia, affida l'esercito a M. Petreio. Questi dispone
sul fronte le coorti dei veterani arruolati contro
l'insurrezione, e alle
loro spalle il resto dell'esercito di riserva. Egli stesso percorrendo a
cavallo
le file, chiama per nome ogni soldato, li prega di ricordarsi che
stanno lottando con predoni male armati, per la
patria, per i figli, per
gli altari e i focolari. Uomo di guerra, poiché era stato nell'esercito
più di
trent'anni con grande gloria, tribuno, prefetto, legato, pretore,
conosceva i più dei soldati e le loro imprese, e
ricordandole infiammava i
loro cuori.
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