Hac igitur fortuna frui licet senibus, nec aetas impedit, quo minus et ceterarum rerum et in primis agri
colendi studia teneamus usque ad ultimum tempus senectutis. M. quidem Valerium Corvinum accepimus ad centesimum annum
perduxise, cum esset acta iam aetate in agris eosque coleret; cuius inter primum et sextum consulatum sex et quadraginta anni
interfuerunt. Ita, quantum spatium aetatis maiores ad senectutis initium esse voluerunt, tantus illi cursus honorum fuit; atque
huius extrema aetas hoc beatior quam media, quod auctoritatis habebat plus, laboris minus; apex est autem senectutis
auctoritas
Versione tradotta
Dunque di questa buona sorte è concesso godere ai vecchi e
l'età non impedisce di occuparci, fino all'estremo limite della vecchiaia, sia delle altre cose sia innanzitutto
dell'agricoltura. Sappiamo poi che Marco Valerio Corvino continuò fino a cento anni, vivendo nei campi, ad età già
inoltrata, e avendo cura di essi; e addirittura tra il suo primo e il sesto consolato intercorsero quarantasei anni; e così,
quello spazio di tempo che i nostri avi stabilirono come inizio della vecchiaia, fu per lui la durata della sua carriera
politica [l'età di quarantasei anni segnava il passaggio alla "seniorum aetas"]; e l'ultimo periodo della sua vita fu più
felice di quello di mezzo, poiché aveva maggiore autorità e minori gravosi impegni. Coronamento della vecchiaia è dunque
l'autorità.
- Letteratura Latina
- De Senectute di Cicerone
- Cicerone
- De Senectute