Itaque verae amicitiae difficillime
reperiuntur in iis qui in honoribus reque publica versantur; ubi enim istum invenias qui honorem amici anteponat suo? Quid?
haec ut omittam, quam graves, quam difficiles plerisque videntur calamitatum societates! ad quas non est facile inventu qui
descendant. Quamquam Ennius recte:
Amicus certus in re incerta cernitur,
tamen haec duo levitatis et infirmitatis
plerosque convincunt, aut si in bonis rebus contemnunt aut in malis deserunt. Qui igitur utraque in re gravem, constantem,
stabilem se in amicitia praestiterit, hunc ex maxime raro genere hominum iudicare debemus et paene divino.
Versione tradotta
E così vere amicizie si trovano assai difficilmente fra quelli che vivono in mezzo alle cariche e alla vita
pubblica; dove, infatti, puoi trovare codest’uomo che anteponga l’onore dell’amico al suo? E che? a non parlar più di
questo, quanto grave, quanto difficile alla maggioranza sembra il partecipare alle sventure altrui. E non è facile trovare chi
a questo giunga. Quantunque dica bene Ennio:
L’amico certo nella incerta sorte si discerne,
tuttavia questi due fatti
accusano i più di volubilità e d’incostanza: e cioè o se nella fortuna disprezzano gli amici o se nell’avversità li
abbandonano. Colui che dunque nell’una circostanza e nell’altra si sia mostrato in amicizia serio, costante, stabile,
costui dobbiamo giudicarlo d’una razza d’uomini rarissima e quasi divina.
- Letteratura Latina
- De Amicitia di Cicerone
- Cicerone