De Senectute, Paragrafo 64 - Studentville

De Senectute, Paragrafo 64

Quibus cum a cuncto consessu plausus esset

multiplex datus, dixisse ex eis quendam Atheniensis scire, quae recta essent, sed facere nolle. Multa in nostro collegio

praeclara, sed hoc de quo agimus in primis, quod, ut quisque aetate antecedit, ita sententiae principatum tenet, neque solum

honore antecedentibus, sed eis etiam, qui cum imperio sunt, maiores natu augures anteponuntur. Quae sunt igitur voluptates

corporis cum auctoritatis praemiis comparandae? Quibus qui splendide usi sunt, ei mihi videntur fabulam aetatis peregisse nec

tamquam inexercitati histriones in extremo actu corruisse.

Versione tradotta

Poiché a costoro furono tributati numerosi

applausi da parte di tutto il pubblico, uno di essi disse che gli Ateniesi sapevano cosa era giusto fare, ma non lo volevano

fare. Nel vostro collegio [quello degli àuguri, cui appartenevano Scipione e Lelio] vi sono molte cose eccellenti, ma

soprattutto questa, che ci riguarda, che chiunque sia più avanti negli anni possa esprimere il proprio voto prima degli altri,

e gli àuguri più anziani hanno la precedenza non solo rispetto a coloro che sono superiori ad essi per dignità, ma anche a

quelli che ricoprono magistrature di comando [consoli, dittatori, pretori…]. Quali piaceri del corpo sono dunque paragonabili

ai privilegi dell’autorità? Coloro che di questi hanno fatto un nobile uso mi pare che abbiano ben recitato la commedia della

vita e non abbiano fatto fiasco all’ultimo atto, come inesperti istrioni.

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