Sed maximum est in
amicitia parem esse inferiori. Saepe enim excellentiae quaedam sunt, qualis erat Scipionis in nostro, ut ita dicam, grege.
Numquam se ille Philo, numquam Rupilio, numquam Mummio anteposuit, numquam inferioris ordinis amicis, Q. vero Maximum fratrem,
egregium virum omnino, sibi nequaquam parem, quod is anteibat aetate, tamquam superiorem colebat suosque omnes per se posse
esse ampliores volebat.
Versione tradotta
Ma la cosa più importante nell'amicizìa è il saperci sentir
pari a uno che ci sia inferiore. Spesso infatti vi sono personaggi eminenti, come era Scipione, nel nostro, per cosi dire,
gregge. Mai egli si antepose a Filo, mai a Rupilio, mai a Munimio, mai ad amici di rango sociale inferiore. Il fratello Quinto
Massirno, poi, egregio uomo sotto ogni rispetto, ma non certo pari a lui, poiché gli era maggiore d'età, egli lo onorava
come un superiore, e voleva che per opera sua tutti i suoi potessero migliorare la loro condizione.
- Letteratura Latina
- De Amicitia di Cicerone
- Cicerone