Incidit Caesarianum civile bellum cum haberet annos circiter sexaginta. Usus est aetatis vacatione neque se quoquam movit ex
urbe. Quae amicis suis opus fuerant ad Pompeium proficiscentibus omnia ex sua re familiari dedit. Ipsum Pompeium coniunctum non
offendit. Nullum ab eo habebat ornamentum ut ceteri qui per eum aut honores aut divitias ceperant; quorum partim invitissimi
castra sunt secuti partim summa cum eius offensione domi remanserunt. Attici autem quies tantopere Caesari fuit grata ut
victor cum privatis pecunias per epistulas imperaret huic non solum molestus non fuerit sed etiam sororis filium et Q.
Ciceronem ex Pompeii castris concesserit. Sic vetere instituto vitae effugit nova pericula.
Versione tradotta
Scoppiò la guerra civile di Cesare quando lui aveva circa sessanta anni. Si valse dell'esenzione dovuta all'età e non si
mosse mai dalla città per andare in qualche luogo. Offrì del proprio patrimonio quanto era necessario ai suoi amici che
raggiungevano Pompeo. Non offese lo stesso Pompeo , suo parente. . Da lui non ricevette alcun vantaggio, come altri che grazie
a lui avevano accumulato ricchezze; di costoro alcuni seguirono molto malvolentieri l'esercito, mentre altri restarono a Roma
con sua grandissima indignazione. . Il retto agire di Attico, inoltre, riuscì tanto gradito a Cesare che, quando fu vincitore,
esigendo da privati cittadini del denaro per mezzo di lettere, ad Attico non solo non diede fastidi, ma dall'accampamento di
Pompeo gli rinviò il figlio di sua sorella e Q. Cicerone. In tal modo, con il solito stile di vita, evitò nuovi pericoli.
- Letteratura Latina
- De viris illustribus (Atticus) di Cornelio Nepote
- Cornelio Nepote
- De viris illustribus