Neque enim histrioni, ut placeat,
peragenda fabula est, modo, in quocumque fuerit actu, probetur, neque sapientibus usque ad ‘Plaudite’ veniendum est.
Breve enim tempus aetatis satis longum est ad bene honesteque vivendum; sin processerit longius, non magis dolendum est, quam
agricolae dolent praeterita verni temporis suavitate aestatem autumnumque venisse. Ver enim tamquam adulescentiam significat
ostenditque fructus futuros, reliqua autem tempora demetendis fructibus et percipiendis accommodata sunt.
Versione tradotta
Infatti l’attore, per piacere,
non deve ultimare la rappresentazione, purché si faccia apprezzare in qualsiasi atto abbia recitato e il saggio non deve
arrivare all'”Applaudite!”: infatti una breve durata della vita è abbastanza lunga per vivere bene e con onestà; se poi (la
vita) si protrarrà più a lungo, non bisogna dolersene più di quanto se ne dolgano i contadini quando, passata la dolcezza del
tempo primaverile, siano arrivati l’estate e l’autunno: la primavera, infatti, simboleggia quasi la giovinezza e mostra i
frutti futuri, mentre le altre stagioni sono idonee a mietere e a raccogliere i frutti.
- Letteratura Latina
- De Senectute di Cicerone
- Cicerone
- De Senectute