Dicta est a me causa iudices et perorata. Iam intellegitis quantum iudicium sustineatis quanta res sit commissa vobis. De vi quaeritis. Quae lex ad imperium ad maiestatem ad statum patriae ad salutem omnium pertinet quam legem Q. Catulus armata dissensione civium rei publicae paene extremis temporibus tulit quaeque lex sedata illa flamma consulatus mei fumantes reliquias coniurationis exstinxit hac nunc lege Caeli adulescentia non ad rei publicae poenas sed ad mulieris libidines et delicias deposcitur?
Versione tradotta
Ormai, o giudici, la causa è stata da me trattata e discussa. Sta a voi misurare tutta la responsabilità che incombe su di voi, tutta l'importanza del compito che vi è affidato. Voi dovete giudicare di un'accusa di violenza. La legge relativa tocca l'autorità, la maestà, la saldezza della patria, la salute pubblica; ed è questa legge che Quinto Catulo concesse in mezzo ai conflitti armati dei cittadini ad una repubblica stremata, e che, sedato l'incendio ch'era divampato durante il mio consolato, valse a spegnerne le fumanti rovine; è questa legge che si vorrebbe da voi applicata in odio alla giovinezza di Celio, non per pagare alla repubblica una pena dovuta, ma per soddisfare il capriccio di una donna svergognata.
- Letteratura Latina
- Pro Caelio di Cicerone
- Cicerone