. Fructus autem senectutis est, ut saepe dixi, ante partorum bonorum memoria et copia. Omnia autem quae
secundum naturam fiunt sunt habenda in bonis. Quid est autem tam secundum naturam quam senibus emori? Quod idem contingit
adulescentibus adversante et repugnante natura. Itaque adulescentes mihi mori sic videntur, ut cum aquae multitudine flammae
vis opprimitur, senes autem sic, ut cum sua sponte nulla adhibita vi consumptus ignis exstinguitur; et quasi poma ex arboribus,
cruda si sunt, vix evelluntur, si matura et cocta, decidunt, sic vitam adulescentibus vis aufert, senibus maturitas; quae
quidem mihi tam iucunda est, ut, quo propius ad mortem accedam, quasi terram videre videar aliquandoque in portum ex longa
navigatione esse venturus.
Versione tradotta
Frutto della vecchiaia è, poi, come ho spesso affermato, il
ricordo e l’abbondanza dei beni conseguiti in precedenza. Tutto quel che avviene secondo natura deve essere annoverato tra i
beni; e cosa c’è così secondo natura che per i vecchi morire? Cosa che capita ugualmente ai giovani, ma con l’opposizione
e la resistenza della natura. Perciò mi sembra che i giovani muoiano così, come quando la forza di una fiamma viene domata da
un copioso getto d’acqua, mentre i vecchi come quando, senza nessuna coercizione, spontaneamente un fuoco consumato si
spegne; e come le mele, se sono acerbe, vengono con la forza strappate dagli alberi, mentre cadono se perfettamente mature,
così la violenza strappa la vita ai giovani, ai vecchi la maturità. E questa mi è talmente piacevole che, quanto più mi
avvicino alla morte, mi sembra quasi di veder terra e di stare per approdare finalmente in porto dopo una lunga
navigazione.
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