De Senectute, Paragrafo 73 - Studentville

De Senectute, Paragrafo 73

Solonis quidem sapientis est elogium, quo se negat velle suam mortem dolore amicorum et lamentis

vacare. Volt, credo, se esse carum suis; sed haud scio an melius Ennius: ‘Nemo me lacrumis decoret neque funera fletu faxit.’

Versione tradotta

E Pitagora vieta che ci si allontani dal proprio presidio e corpo di guardia della vita

senza il permesso del comandante, cioè del dio. C’è poi un detto del saggio Solone, con cui egli afferma di non volere che la

sua morte sia priva del dolore e del pianto degli amici; vuole, credo, essere caro ai suoi. Ma non so se (dice) meglio Ennio:

“Nessuno mi onori con le lacrime né mi faccia le esequie con il pianto”. Pensa che non si debba piangere una morte a cui

subentri l’immortalità.

  • Letteratura Latina
  • De Senectute di Cicerone
  • Cicerone
  • De Senectute

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti