Sin autem aut morum aut studiorum
commutatio quaedam, ut fieri solet, facta erit aut in rei publicae partibus dissensio intercesserit (loquor enim iam, ut paulo
ante dixi, non de sapientium sed de communibus amicitiis), cavendum erit, ne non solum amicitiae depositae, sed etiam
inimicitiae susceptae videantur. Nihil est enim turpius quam cum eo bellum gerere quocum familiariter vixeris. Ab amicitia Q.
Pompei meo nomine se removerat, ut scitis, Scipio; propter dissensionem autem, quae erat in re publica, alienatus est a collega
nostro Metello; utrumque egit graviter, auctoritate et offensione animi non acerba.
Versione tradotta
Se invece vi sarà stato un qualche mutamento o di abitudini o di gusti, come suole accadere, o sarà
intervenuto un dissenso nelle posizioni politiche (parlo, s’intende, ormai, come ho detto poc’anzi, non delle amicizie
dei saggi, ma delle amicizie comuni), bisognerà stare attenti a che non sembri che non solo si sia abbandonata un’amicizia,
ma si abbia anche iniziato un’inimicizia. Nulla è infatti più brutto che fare guerra con colui col quale tu sia vissuto in
dimestichezza. Dall’amicizia di Quinto Pompeo s’era allontanato per cagion mia, come sapete, Scipione; per dissenso in
questioni politiche s’era allontanato dal collega nostro Metello; ma in tutti e due i casi agì dignitosamente, facendo
sentire la sua autorità e senza risentirsi dell’offesa in modo troppo aspro.
- Letteratura Latina
- De Amicitia di Cicerone
- Cicerone