Vini quoque natura parcissimus erat. Non amplius ter bibere eum solitum super cenam in castris apud Mutinam Cornelius Nepos tradit. Postea quotiens largissime se invitaret senos sextantes non excessit aut si excessisset reiciebat. Et maxime delectatus est Raetico neque temere interdiu bibit. Pro potione sumebat perfusum aqua frigida panem aut cucumeris frustum vel lactuculae thyrsum aut recens aridumve pomum suci vinosioris.
Versione tradotta
Anche nel bere vino era per natura assai sobrio. Cornelio Nepote narra che di solito non beveva più di tre volte per pasto nellaccampamento davanti a Modena. In seguito, ogni volta che se la spassava abbondantemente, non superò mai un sestario, oppure, se lo superava, lo vomitava. Preferiva in particolare il vino della Rezia e generalmente non beveva di giorno.
Come bevanda prendeva un po’ di pane inzuppato in acqua fredda, o un pezzo di cocomero, o un gambo di lattuga tenera, oppure un frutto fresco o essiccato, dal succo abbastanza simile al vino.
- Letteratura Latina
- Divus Augustus di Svetonio
- Svetonio