Id oppidum ab Sidoniis conditum est quos accepimus profugos ob discordias civilis
nauibus in eos locos venisse ceterum situm inter duas Syrtis quibus nomen ex re inditum. Nam duo sunt sinus prope in extrema
Africa impares magnitudine pari natura; quorum proxima terrae praealta sunt cetera uti fors tulit alta alia alia in tempestate
uadosa. Nam ubi mare magnum esse et saevire ventis coepit. limum harenamque et saxa ingentia fluctus trahunt: ita facies
locorum cum ventis simul mutatur. Syrtes ab tractu nominatae. Eius civitatis lingua modo conuersa conubio Numidarum legum
cultusque pleraque Sidonica; quae eo facilius retinebant quod procul ab imperio regis aetatem agebant. Inter illos et
frequentem Numidiam multi vastique loci erant.
Versione tradotta
La città di Leptis fu fondata da Sidonii che, secondo quanto
vuole la tradizione, dopo essere fuggiti a causa di discordie civili,
giunsero in quei luoghi per mare.
Essa si trova fra le due Sirti, che
prendono il nome da una loro caratteristica. Si tratta di due golfi
situati quasi all'estremità dell'Africa, diversi per ampiezza, ma di
natura analoga: in prossimità della riva sono
molto profondi, mentre
altrove, secondo i casi, sono ora profondi, ora guadabili, col mutare
delle
condizioni del tempo. Difatti, quando il mare comincia a gonfiarsi
e a farsi minaccioso a causa dei venti, le onde
trascinano fango, sabbia e
grandi macigni, sicché l'aspetto dei luoghi muta con il vento. Da questo
'trascinare' prendono nome le Sirti. In questa popolazione solo la
lingua è mutata a causa dei contatti con i
Numidi, ma le leggi e i costumi
sono ancora per la maggior parte sidonii e poterono tanto più facilmente
conservarli in quanto vivevano lontani dall'autorità del re. Fra loro e
le zone più popolate della Numidia si
stendevano ampi tratti desertici.
- Letteratura Latina
- Par. 60-89
- Sallustio